Il duro lavoro per la conquista della felicità
Lo sai che la felicità è sempre stata percepita come una condizione temporanea, non potrebbe essere altrimenti, va considerata sempre come quel motore di servizio che si accende a tratti capace di darci la spinta necessaria per prendere il volo e ripartire, quell’ attimo messo li per capire non solo chi siamo ma soprattutto di cosa abbiamo realmente bisogno per sentire la nostra vita realizzata.
Sei brava a riconoscere la vera felicità ?
É facile, se ci pensi arriva sempre con il contagocce, centellinata e sbriciolata, la felicità è un’emozione che di regola ha un durata instabile, arriva colpisce e se ne va lasciandoti vivere quel senso di leggerezza appagante.
La vera felicità sconquassa
I bambini nei primi anni di vita sanno riconoscere bene le emozioni, tanto da esserne spesso sopraffatti, non c’è modo alcuno per i piccoli di controllare la rabbia, la tristezza, la paura e nemmeno la felicità, la provano e nel momento stesso la manifestano con ogni cellula del proprio corpo e proprio perché non hanno ancora condizionamenti e nemmeno strumenti di contenimento, sanno vivere a pieno ogni momento nel bene e nel male.
Capita spesso purtroppo che gli adulti giudichino quelli che per il bambino sono normalissime manifestazioni del proprio essere. Ecco che le parole e i gesti dei grandi, fatti sempre a contenimento della spontaneità dei bambini, condizionano irrimediabilmente le manifestazioni emotive, giudicandole sciocche, o cattive o inappropriate.
É così a poco a poco ci siamo dimenticati di cosa significava per noi la felicità.
Quali sono le cose che veramente ti sanno entusiasmare?
Nascondi la rabbia perché è brutta e cattiva, la tristezza perché è sbagliata sei costretta a vincere la vergogna e a nascondere per sempre chi sei, per far emergere quello che gli altri si aspettano da te.
Fin da piccola ti impegni nella costante missione di compiacere.
É faticoso essere una bambina perfetta ?
Uno sfiancante lavoro che finirà per farti ammalare
I terremoti emotivi fanno presto a calmarsi, non c’è modo di fare altrimenti, una delle prime necessità del bambino è sentirsi apprezzato e amato.
Per non essere giudicati ci comportiamo in maniera da non deludere, prima di tutto i componenti della famiglia e a seguire tutti gli altri.
“Per essere una brava bambina devi comportarti bene “
La brava bambina che ascolta il giudizio ha talmente chiara la richiesta da diventare lei stessa il giudice più severo.
Capita che i risultati dell’obbedienza siano appaganti; Magari sei la prima ballerina della scala, un medico, una professionista di successo. Sarai sicuramente precisa, educata e saprai fare bene tutto quello che gli altri hanno desiderato per te.
Magari all’inizio ci avevi anche creduto, hai preso il pacchetto dei desideri altrui e hai messo anima e corpo per ottenere i migliori risultati tutto pur di non deludere.
La felicità forzata, l’apparire, il compiacere nessuna di queste cose ha niente a che fare con l’esplosione di emozione pura che ha la capacità di riempire di energia ogni cellula, durerà qualche istante sparso qua e là, eppure riesce a dare senso e pienezza a tutta una vita.
Quanto costa la libertà ?
Quando gli atri sono lo specchio delle nostre angosce
Non siamo nate per l’infelicità eppure troppo spesso ci dedichiamo con così tanto fervore ad appagare le aspettative degli altri che ci capita di dimenticare chi siamo e cosa desideriamo, viviamo di stereotipi convinti che l’apparire felici corrisponda all’essere felici.
Non esiste idea più sbagliata di questa, non esiste tristezza più profonda e fatica più grande della finzione. A poco a poco le nostre emozioni esplodono dentro e il nostro corpo si ammala: ansia , panico, senso di angoscia.
Lo stomaco si contorce, brucia, erutta rabbie inespresse, tutto per non aver avuto la forza di dire “Io voglio.” Il desiderio è l’inizio, il punto dal quale è necessario partire.
Ammettere infelicità è il primo passo per guardare cosa c’è oltre.
Certamente sarà l’inizio di un lungo cammino, ma ci basterà provare, mettere un passo avanti all’altro e affrontare tutto quel groviglio di emozioni che teniamo da anni chiuso dentro.
C’è bisogno di aiuto, di qualcuno che ascolti senza giudicare, qualcuno che faccia chiarezza e ci aiuti a incanalare le energie nella giusta direzione, dobbiamo avere ben chiara l’importanza vitale della realizzazione della felicità.
L’apatica tristezza definisce la felicità solo un utopia.
Non sarà facile dovrai resettare tutto di te imparare a deludere le aspettative capire che essere perfetti per gli altri non vuol dire essere felici.
Un lavoro quotidiano da svolgere con costanza e molta determinazione, perché scegliere quello che conosciamo da sempre è più facile che intraprendere nuove strade.
Sarà molto faticoso ammettere e accettare i nostri limiti e tutte le sfaccettature della nostra persona senza giudizio.
Quando torneremo connessi alla bambina che abita dentro di noi, potremmo ambire a una pace e una felicità appagante che tornerà travolgente per renderci consapevoli delle nostre scelte.